Automoto Italia

  1. Per una macchina sempre in ordine, scegliamo le vasche baule

    AvatarBy Automoto il 5 Mar. 2018
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    Sicurezza di trasporto, praticità e anche eleganza. Queste, se si volesse essere estremamente sintetici, sono le principali caratteristiche garantite dalle vasche baule. Quindi, perché rischiare di rovinare la tappezzeria della propria auto e perché correre il pericolo che quanto trasportato possa rendere complicata la guida, quando abbiamo a nostra disposizione una soluzione economica e sicura?

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    Disponibili per ogni modello e marchio di auto, andranno ad assicurare il massimo in fatto di stabilità, protezione e di igiene. Sarebbe davvero un errore non voler approfittare delle varie offerte anche online!



    Proteggiamo il baule della nostra automobile



    Nate principalmente come mezzo per proteggere il bagagliaio della nostra automobile, le vasche baule (www.withcar.it/offerte/vasche-baule) sono, anche, la miglior soluzione per garantirsi una maggiore resistenza, pulizia e igiene. Realizzate con materiali di una alta qualità, si potrà essere certi di assicurare, in ogni tipo di situazione, l’integrità del bagagliaio.
    Inoltre, essendo state studiate, disegnate e realizzate a misura di ogni tipo di baule, si potranno andare ad adattare, in maniera assolutamente perfetta, ad ogni suo angolo. In definitiva, si potrà creare un qualcosa che è ben oltre una classica barriera, dato che una vasca baule diventerà un tutt’uno con lo stesso bagagliaio.



    Tra le sue varie caratteristiche, spiccano il fatto che consente di evitare graffiature alla moquette, fuoriuscite di liquidi e di oli. In ultimo, sono facile sia da inserire e sia da estrarre, oltre che si potranno andare a pulire semplicemente e in poco tempo. In conclusione, sono la soluzione più economica e più semplice per assicurare una lunga vita al bagagliaio della propria autovettura.
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  2. Retrovisori ordinati per una guida sicura

    AvatarBy Automoto il 18 Dec. 2016
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    Spesso non si dà la giusta importanza ai retrovisori, come se questi fossero in ogni auto come un optional di poco conto, in realtà è vero il contrario e i retrovisori (www.silux-auto.it/ricambi-auto/specchi-auto/specchi) sono di primaria importanza per una guida sicura specie nei grandi centri urbani e nelle strade a scorrimento veloce.
    L’uso dei retrovisori è fondamentale, immaginiamo una di percorrere una strada ad alto scorrimento di una grande città, che mediamente è sempre molto trafficata, i retrovisori sono l’unico modo per passare da una corsia all’altra in modo sicuro, poiché prima di fare un cambio corsia è necessario essere sicuri che da dietro non sopraggiunga nessuna auto specie se a velocità sostenuta.

    Tenere sempre i retrovisori puliti e in posizione corretta

    Per una maggiore visibilità e quindi sicurezza, si consiglia di tenere sempre puliti i retrovisori, e valutarne la sostituzione qualora questi siano rovinati ne abbiano lo specchio frantumato, è buona norma anche quella di disporre il più correttamente possibile i retrovisori in modo da consentire una visibilità più ampia possibile.

    Si tratta di piccoli accorgimenti che durante la guida possono fare una grande differenza, in sostanza i retrovisori sono i nostri occhi che ci guardano le spalle, ci consentono di fare manovre con molta più sicurezza e tranquillità, evitando di mettere a rischio la nostra e l’altrui incolumità.

    Pochi secondi per stare tranquilli

    Prima di ogni lungo viaggio specie se si deve percorrere un’autostrada, un semplice controllo dei retrovisori non occuperà che pochi minuti del nostro tempo, ma che ci farà viaggiare con molta più sicurezza e tranquillità.
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  3. Tappetini in gomma: la manutenzione è importante

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    By Automoto il 4 Oct. 2016
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    I tappetini in gomma sono molto importanti nella propria macchina. Aiutano a mantenerla pulita e asciutta, proteggendo la tappezzeria e garantendo maggiore comodità durante la seduta. Tuttavia, come tutte le cose, non sono eterni: devono essere mantenuti correttamente per poter durare a lungo, evitando così di dover spendere soldi per acquistarne di nuovi. Fango, polvere e terra, in auto, possono finirci facilmente, considerando tutto ciò con cui entriamo in contatto quando camminiamo per la strada: cosa fare in questo caso?
    Per prima cosa è importante prendere tutti i tappetini in gomma della propria auto e tirarli fuori, poggiandoli su una superficie piana. Dopodiché, con una sistola da giardino, occorrerà rimuovere qualsiasi traccia di sporco sfruttando la pressione dell'acqua: questa operazione andrà svolta su entrambi i lati. Dopo aver passato l'acqua, sarà il momento di procedere con sapone e spazzola per rimuovere qualsiasi macchia persistente. Sciacquare, così, il sapone con acqua corrente e lasciarlo asciugare. Nel caso in cui dopo uno o due risciacqui si notasse ancora la presenza di macchie, sarà importante procedere con l'utilizzo di uno sgrassatore per macchie: sarà sufficiente spruzzarne una piccola quantità sulla macchia, attendere 15 minuti affinché possa svolgere la propria funzione e infine risciacquare. Per proteggere nella maniera migliore i propri tappetini, è possibile utilizzare degli appositi prodotti che proteggono la gomma: si reperiscono facilmente nei ferramenta più forniti e nei negozi che vendono prodotti per auto. Che altro dire? Lunga vita ai tappetini in gomma, con una buona manutenzione è possibile.
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  4. Fendinebbia, per viaggiare in sicurezza sulle strade

    AvatarBy Automoto il 26 June 2015
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    Forse non tutti si ricordano che le spie dei fendinebbia sono due, e questo in quanto vi sono quelli anteriori e quelli posteriori. La spia di quelli anteriori è, in linea di massima, di color verde, mentre la spia di quelli posteriori è, in linea generale, di color giallo.
    Ragione per la quale se vediamo sul cruscotto che si è acceso il simbolo che indica questo sistema di illuminazione, poniamoci attenzione. Tutto questo non è per fare della semplice ironia o presupporre che non si conosca il significato, ma per ricordare che, in special modo quello posteriore, se tenuto acceso quando non risulta essere necessario, oltre che commettere una infrazione del codice della strada sanzionabile, da notevolmente fastidio al conducente della vettura che ci sta alle spalle.
    Nel settore automobilistico questo è uno degli argomenti maggiormente dibattuti. D’altronde basta circolare sulle strade e osservare come questo importante e utile strumento di illuminazione venga mal utilizzato da molti automobilisti, più attenti a fare coreografia che badare alla propria e all’altrui sicurezza.
    Non per nulla, come appare evidente quasi quotidianamente, molti automobilisti dimenticano che essi sono degli accessori che debbono essere utilizzati principalmente nei giorni ove vi è la presenza della nebbia, come pure durante la stagione invernale al fine di poter avere una aumentata visibilità. È anche opportuno ricordare che, come tutte le lampadine, anche quelle dei fendinebbia si possono fulminare, oppure deteriorarsi, perdere la propria tonalità, ragione per la quale anche loro necessitano di una adeguata manutenzione per essere sempre funzionanti.
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  5. Sensori di parcheggio- preziosi alleati nella guida di tutti i giorni
    Con sempre maggior frequenza, le autovetture di recente concezione, anche se appartenenti ai segmenti più bassi del mercato

    AvatarBy Automoto il 4 Feb. 2015
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    Con sempre maggior frequenza, le autovetture di recente concezione, anche se appartenenti ai segmenti più bassi del mercato, sono caratterizzate da dotazioni di accessori particolarmente articolate e che, in un passato anche relativamente recente, potevano essere più o meno comunemente riscontrate solo negli allestimenti più lussuosi delle automobili più prestigiose.
    Tra i vari accessori un tempo esclusivi ed oggi diffusi anche sulle vetture più economiche figurano anche i sensori di parcheggio, dispositivo di estrema utilità che consente durante le fasi di manovra di avvertire il guidatore della vettura della presenza di un ostacolo e di evitare così di incappare in un indesiderato incidente.

    La praticità dei sensori di parcheggio si riscontra soprattutto ogni qual volta ci si ritrova a fare manovra in presenza di ostacoli bassi e non visibili pertanto attraverso il lunotto, come una fioriera in cemento, paletti di contenimento, panchine ecc. Inoltre, i sensori di parcheggio possono rivelarsi dei preziosissimi alleati per impedire, durante una manovra distratta, di investire un pedone in transito o un animale che casualmente passa proprio in prossimità della vostra autovettura.

    I vari tipi di sistemi di ausilio al parcheggio
    Tra i dispositivi più diffusi tra quelli deputati a fornire al guidatore di un veicolo assistenza in fase di manovra, figurano senza dubbio i sensori installati in coda al veicolo: di solito, tali sensori sono installati (o installabili tramite kit aftermarket) sul paraurti della vettura e sono pertanto in grado di rilevare ogni genere di ostacolo e di segnalarlo al guidatore dell’auto attraverso un cicalino sonoro che aumenta di intensità all’avvicinarsi della vettura al suddetto ostacolo. Spesso, tali dispositivi sono collegati ad un indicatore visivo che indica su un piccolo display l’effettiva distanza che separa l’auto dal primo ostacolo. Alcune auto offrono, di serie o a pagamento (anche in questo caso è possibile comunque scegliere di acquistare un kit aftermarket) anche un set di sensori dedicato alla parte anteriore del veicolo: anche questi dispositivi agevolano non poco le manovre di parcheggio, semplificando la percezione degli ingombri della vettura e di segnalare la presenza di ostacoli non visibili dal posto di guida.

    L’evoluzione dei sistemi di ausilio al parcheggio
    Quasi tutte le automobili moderne dispongono di un luminoso monitor a colori nel quale vengono riportate le principali informazioni relative alla vettura e all’ambiente circostante, oltre che le indicazioni fornite dal navigatore. Spesso, tali monitor possono essere collegati alle retrocamere di parcheggio, preziosi dispositivi molto simili ai sensori (ma solitamente collocati in corrispondenza della maniglia di accesso al portellone) che proiettano nel monitor interno le riprese effettuate in prossimità dell’auto, guidando in maniera ancor più chiara e sicura il guidatore durante tutto il parcheggio....

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    Last Post by Automoto il 4 Feb. 2015
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  6. Il funzionamento dei propulsori con sistema Common Rail
    Il Common Rail, definizione inglese traducibile con la locuzione ‘’condotto comune’’

    AvatarBy Automoto il 4 Feb. 2015
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    Il Common Rail, definizione inglese traducibile con la locuzione ‘’condotto comune’’, è un particolare sistema di iniezione oggi comune sulla grande maggioranza dei motori alimentati a gasolio e frutto di un’idea del Gruppo Fiat, Casa automobilistica che per prima credette a questo innovativo brevetto nel corso del 1997, anno in cui questo fu proposto sui motori 1.9 e 2.4 JTD dell’allora nuovissima Alfa Romeo 156.
    Per circa due anni questo brevetto, sviluppato dal Gruppo torinese in simbiosi con Magneti Marelli, Elasis e CRF, rimase un’esclusiva delle vetture Fiat, Lancia ed Alfa Romeo. Successivamente il brevetto venne venduto a Bosch diventando così diffuso sulla maggior parte delle vetture odierne alimentate a gasolio.

    La Storia del Common Rail
    Il Common Rail è un’invenzione che porta in dote una forte componente di italianità: tra i ricercatori che collaborarono allo sviluppo di questa tecnologia, infatti, vi furono numerosi italiani che già nel corso del 1987 iniziarono a cimentarsi con la progettazione del sistema Common Rail che, infatti, già tre anni dopo fu proposto in dimostrazione. A partire dal ’90, preso atto della fattibilità industriale di questa innovazione, lo sviluppo fu via via affinato intervenendo soprattutto sulle caratteristiche della pompa e del regolatore di pressione.

    I precursori del Common Rail
    Nonostante il sistema Common Rail abbia una storia piuttosto recente, sistemi di iniezione molto simili a quello tipico dei motori a gasolio moderni sono stati proposti in passato da svariate Case automobilistiche, nautiche e ferroviarie: ad esempio, il propulsore Cooper-Bessemer GN8 sfrutta un sistema ad azionamento idraulico per innescare gli organi deputati all’iniezione del gasolio. A questo sistema, che inizialmente venne ritenuto inapplicabile alla produzione automobilistica, ci si avvicinò in maniera piuttosto lenta e graduale: nel 1986, la Fiat presentò la prima vettura a gasolio dotata di iniezione diretta del carburante: si trattava della Croma TD i.d., una pietra miliare nella storia dell’automobilismo moderno. Ad essa seguì 11 anni dopo la già citata Alfa Romeo 156, con i suoi motori 1.9 e 2.4 JTD che di lì a poco andarono ad equipaggiare la maggior parte delle vetture del gruppo Fiat, dalla piccola Punto fino alle ammiraglie Lancia Thesis ed Alfa Romeo 166.

    Nel corso del 2003 il Gruppo Fiat commercializzò i primi esemplari di vetture dotate del sistema Common Rail di seconda generazione, che fu applicato ai propulsori 1.3 che andarono ad equipaggiare tutte le vetture di bassa gamma del Gruppo, come le Fiat Panda, Punto, Doblò e Idea e le Lancia Ypsilon e Musa. Questo motore fu inoltre utilizzato, in virtù di accordi stipulati con la General Motors, anche da numerose vetture Opel, Suzuki e Subaru. Da questo momento in poi la tecnologia che anima questi motori fu affinata anno per anno raggiungendo l’altissimo livello di efficienza oggi noto a tutti.

    Funzionamento ...

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    Last Post by Automoto il 4 Feb. 2015
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  7. Ibrido plug-in a gasolio: la nuova frontiera del risparmio applicata all’auto
    Con il costo del carburante che ha ormai raggiunto costi esorbitanti

    AvatarBy Automoto il 4 Feb. 2015
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    Con il costo del carburante che ha ormai raggiunto costi esorbitanti, l’esigenza di un’auto che consenta di spostarsi investendo la minor cifra possibile per l’acquisto di carburante è ormai diventata comune ad un numero sempre maggiore di automobilisti.

    Il problema del caro carburante, infatti, non coinvolge solamente tutti coloro i quali fanno della propria vettura uno strumento di lavoro (rappresentanti, tassisti, addetti alle consegne ecc.), ma la quasi totalità del pubblico automobilistico. E non sempre basta un’auto capace di consumare poco per risolvere il problema dei costi: infatti, nonostante l’alta efficienza ormai propria di buona parte dei motori in dotazione alle vetture attualmente in produzione, il costo del carburante (sia esso benzina o gasolio) è talmente elevato da rendere praticamente vani i vantaggi garantiti dai propulsori di moderna progettazione.

    La Toyota Prius, pioniera dell’ibrido
    E’ anche per questo motivo, quindi, che anche sul mercato italiano le vetture ad alimentazione ibrida cominciano ad essere richieste da una fetta sempre più ampia di pubblico: pioniera di questo nuovo modo di intendere l’auto fu la Toyota, che nel corso degli anni ’90 presentò la Prius, piccola ed originale berlina a tre volumi di dimensioni medio-piccole che diede di fatto i natali a questa sempre più interessante nicchia di mercato. Alimentata da un propulsore a benzina capace di funzionare in simbiosi con un’unità elettrica, la piccola vettura della Toyota era in grado di garantire prestazioni più che accettabili e di funzionare in maniera totalmente elettrica (e quindi senza inquinare) per un paio di chilometri. Questa soluzione, ideale per percorrere il tragitto casa-lavoro senza utilizzare carburanti tradizionali, permetteva di risparmiare ingenti quantità di benzina su scala mensile.

    Funzionamento dei motori ibridi classici
    Premesso che ogni motore ibrido possiede delle proprietà specifiche che ne determinano un funzionamento più o meno conforme ad un modello preciso, in linea di massima si può dire che le autovetture con motori ibridi funzionano combinando l’azione di due o più propulsori che lavorano in simbiosi per muovere l’autovettura: di solito, in particolare, le auto ibride sono in grado di funzionare in modalità totalmente elettrica per un certo quantitativo di chilometri, superato il quale entra in azione il motore termico. Alcune auto consentono inoltre di scegliere a quale motore fare affidamento o se farli lavorare in maniera contemporanea: in quest’ultimo caso, il motore elettrico fornisce un surplus di potenza all’autovettura in tutte le circostanze nelle quali il guidatore richiede potenza. Il motore elettrico non richiede di essere ricaricato mediante dispositivi esterni, in quanto sfrutta un sistema di rigenerazione dell’energia che lo alimenta azionato dal funzionamento del propulsore termico.

    L’ibrido plug in a gasolio
    Abbinare i vantaggi offerti dai motori i...

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    Last Post by Automoto il 4 Feb. 2015
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